Stabilizzare assunzioni e personale precario”
Stabilizzare assunzioni e personale precario
La pratica delle proroghe “poco risponde ai criteri di efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa. È necessario che il Parlamento si doti di uno strumento di monitoraggio dello stato di attuazione dei provvedimenti varati, con particolare riferimento alle norme che rimandano alla predisposizione dei decreti attuativi al fine di ridurre l’impatto del dl Milleproroghe. La nostra pubblica amministrazione ha accumulato forti ritardi, il taglio delle risorse con ripercussioni sulla riqualificazione del personale e il blocco del ricambio generazionale, complice anche la riforma delle pensioni. Si prorogano poi una serie di autorizzazioni ad assumere, con mancate assunzioni che si traducono in ricadute sui servizi erogati ai cittadini”.
Lo ha detto il vicesegretario generale UGL, Luigi Ulgiati, in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera, sul dl Milleproroghe.
“Oltre alle nuove assunzioni – hanno aggiunto – dovrebbe essere assicurata anche la proroga della validità delle graduatorie in essere e la conferma dei requisiti per la stabilizzazione del personale precario, impiegato nei diversi comparti, iniziando dalla sanità e dai servizi socioassistenziali. È inoltre opportuna anche la proroga dei contratti a tempo determinato del personale docente e non docente per assicurare la corretta conclusione dell’anno scolastico. Infine – hanno concluso – anche la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili da parte degli enti locali”.




Cosa si intende con il termine “stabilizzazione” dei precari?
La “stabilizzazione” rappresenta la definitiva assunzione a tempo indeterminato presso l’ente con il quale il “precario” ha maturato una più o meno lunga esperienza lavorativa mediante contratti “flessibili” o “a termine”, la quale può essere conseguita sia mediante un nuovo concorso pubblico (riservato in parte ai precari in possesso di determinati requisiti, come vedremo), sia mediante una assunzione diretta e senza concorso.
Alla apparente semplicità della descrizione dell’istituto, tuttavia, non corrisponde una altrettanto semplicità “applicativa” della stabilizzazione, dal momento che i dubbi posti dal Decreto Madia (chiamato anche, impropriamente, “legge Madia”), ossia dal d.lgs. n. 75 del 2017, sono ancora oggi innumerevoli.
Prima di comprendere, però, i problemi operativi posti dalla normativa, facciamo una rapida disamina delle due modalità di stabilizzazione previste dal Decreto Madia, ossia la stabilizzazione diretta (o senza concorso) e la stabilizzazione indiretta (o mediante concorso).